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Perfume Genius: “Set My Heart on Fire Immediately” (Matador, 2020)

By maggio 31, 2020 No Comments

Tra le principali capacità della musica rientra, indubbiamente, il saper creare infiniti mondi paralleli in cui rifugiarsi. Una qualità, questa, proficua più che mai nel nuovo album di Perfume Genius, al secolo Mike Hadreas. “Set My Heart on Fire Immediately” è un disco stratificato, dotato di uno spessore che è impossibile non notare. Al suo interno è ricco di innumerevoli mondi in cui è bello perdersi, non senza qualche paura.

Traccia dopo traccia ci si ritrova immersi nel mondo di Hadreas, fatto di immagini vivide, demoni, spietate riflessioni e sogni fluttuanti. Per potervi accedere davvero, però, bisogna essere estremamente consapevoli della loro origine. Perfume Genius ha iniziato a scalare la vetta dell’Olimpo musicale dieci anni fa con “Learning” e tutto il suo carico di sue incertezze, trovando sempre più determinazione e sicurezza. Durante il percorso ha imparato a gestire con maestria l’universo sonoro in cui si muove. Ha rivendicato con forza il suo ruolo di artista Lgbt, di cui oggi può dirsi pienamente consapevole.

In Set My Heart on Fire Immediately, affronta a viso aperto il lato più oscuro di sé, avvolgendolo in una confortevole coperta di suoni delicati, cullandolo con la sua voce. Un’apparente contraddizione che si trasforma in equilibrio e che gli consente di muoversi come un funambolo che sa percorrere il filo dall’inizio alla fine.

“It was just a dream I had”

La prima traccia, “Whole Life” è una struggente ballata che strizza l’occhio ai classici. A differenza dei classici, però, non si fa riferimento a un amore che verrà o in corso o perduto, bensì al bilancio di una vita: “Half of my whole life is gone/ Let it drift and wash away/ It was just a dream I had/ It was just a dream”. Con “Describe“, che ha anticipato l’uscita del disco, si vira verso reverberi e distorsioni: “His love it felt like ribbons/ An echo in the canyon”.

Without You” e “On the Floor” sono i brani più vivaci dell’intero disco. In “On the Floor“, però, la melodia spensierata è soltanto un’inganno. Il testo, infatti, scava nella profondità dell’innamoramento che si trasforma in una sorta di ossessione: “How long ‘til this washes away? How long ‘til my body is safe? How long ‘til I walk in the light? How long ‘til this heart isn’t mine?”.

Con “Jason” si realizza un delicatissimo viaggio nel tempo e nello spazio. Il clavicembalo accompagna un farsetto dalla consistenza vellutata, che soltanto Perfume Genius può plasmare in una descrizione concreta e presente: “Jason undressed me/ Lyin’ on his sheets/ He did not do the same/ Even his boots were on”.

“Chain me to the dream forever”

La dimensione altra di “Leave” è fatta di archi e pianoforte. È come ritrovarsi sulla riva di un lago a lanciare minuscoli sassolini che creano cerchi sull’acqua: “Set my heart on fire immediately/ Chain me to the dream forever/ Turn the camera on
and leave”. “Moonbend” è, invece, un viaggio che eleva verso l’alto, con voce, chitarra e versi sussurrati.

A riportare Hadreas – e tutti noi – con i piedi per terra è “Your Body Changes Everything“, un brano che rende più evidente la dimensione oscura, fatta di synyt-pop e archi vibranti e taglienti: “Our body changes everything/ I can hardly breathe/ And now you’re right above me/ And your shadow suffocates”.

La conclusione del disco viene messa nelle mani di “Borrowed Light“, un’altra di quelle canzoni che predilige la dimensione eterea. Il cerchio di Mike Hadreas si chiude con le riflessioni più tristi, con l’accettazione di ciò che è e la consapevolezza che tutto, un giorno, sarà più leggero: “I thought the sea would make some pattern known/ And swim us safely home/ But there’s no secret/ Just an undertow”.

Ancora una volta, Perfume Genius è riuscito a trasformare se stesso, senza mai perdere di vista l’originale, mostrando ogni piega e ogni contorno di cui si compone. Si muove, con destrezza, tra melodie barocche – che elevano lo spirito – e dissonanze scure e viscerali.

Abbraccia il suo corpo, danzando con leggiadria sugli spartiti delle ballate pop e correndo, poi, a cercare rifugio nell’oscurità del synth. Set My Heart on Fire è come un libro che mantiene la promessa di una copertina curata in ogni dettaglio. Ti aspetti che dentro ci sia un racconto straordinario e, per fortuna, questo racconto di Perfume Genius lo è davvero, straordinario.

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