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Rock and Roll Hall of Fame 2020: long live synth

By gennaio 17, 2020 No Comments

Buona la terza. Ai Nine Inch Nails ci sono voluti tre tentativi, ma alla fine è arrivato l’ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame. Insieme a loro, nella Classe del 2020 ci sono Depeche Mode, Notorious B.I.G., T. Rex, Doobie Brothers e Whitney Houston. L’Ahmet Ertegun Award andrà invece ai manager Jon Landau e Irving Azoff.

La cerimonia si svolgerà alla Public Hall di Cleveland il 2 maggio e sarà trasmessa da HBO, SiriusXM Rock e dalla radio della Hall of Fame.

Come ogni grande riconoscimento che si rispetti, anche questo porta con sé i suoi grandi dibattiti, a cominciare da quelli sugli esclusi. Niente da fare per Pat Benatar, Dave Matthews Band, Judas Priest, Kraftwerk, MC5, Motörhead, Rufus featuring Chaka Khan, Todd Rundgren, Soundgarden e Thin Lizzy.

In particolare, l’esclusione è stata un duro colpo per i fan della Dave Matthews Band: il gruppo, nonostante avesse trionfato al Fan Vote, non ha incontrato la preferenza della giuria di esperti e addetti ai lavori.

Trent Reznor: “Il rock non dipende dallo strumento che suoni”

La notizia dell’ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame 2020 sembra aver particolarmente colpito Trent Reznor, che ha commentato con un eloquente “Sono sotto shock”. Di fatto, i Nine Inch Nails avevano i requisiti già dal 2014, anno in cui “Pretty Hate Machine” (quel capolavoro di “Pretty Hate Machine”) ha compiuto 25 anni.

L’ingresso di NIN e Depeche Mode è sicuramente significativo e le scelte per la Hall of Fame del 2020 continuano a mantenere vivo il dibattito sulla definizione di rock and roll. A tal proposito, il leader dei NIN ha spiegato a Rolling Stone che “Rock non significa basso, batteria e chitarra. Ci può essere un giradischi, un computer, un sintetizzatore… sono solo attrezzi”.

Dalla prima edizione, nel 1986, se ne sono avvicendati di artisti e quest’anno ci si trova davanti a un panorama quanto mai aperto alle interpretazioni. Secondo Variety, ad esempio, non ci sono dubbi sul fatto che Whitney Houston abbia il sacrosanto diritto di avere lì il suo posto, per almeno cinque buoni motivi.

Dal canto nostro, non possiamo certo sbilanciarci sul profondo significato del rock and roll (quello rimarrà un mistero fino alla fine dei tempi), ma possiamo continuare a goderci lo spettacolo. D’altronde: it’s only rock and roll, but “we” like it.

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